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Google blocca le notifiche dei siti con contenuti offensivi
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A partire da Chrome 86, Google nasconderà automaticamente lo spam delle notifiche dei siti web che mostrano un modello di notifica considerato  offensivo per i visitatori.

 

I messaggi di notifica offensivi sono una delle principali lamentele degli utenti che riceviamo su Chrome“- ha dichiarato PJ McLachlan, Product Manager di Google Web Platform – “Il nostro obiettivo con queste modifiche è quello di migliorare l’esperienza per gli utenti di Chrome e ridurre la possibilità di abusare della funzione di notifiche web per i siti abusivi.

 

Rilevamento automatico di modelli di contenuti abusivi

Google sta ulteriormente migliorando la qualità dell’ecosistema delle notifiche web di Chrome concentrandosi sui contenuti delle notifiche e nascondendo gli avvisi sui siti che potrebbero veicolare malware o che aiutino a raccogliere le credenziali dell’utente.

“Questo trattamento si applica ai siti che tentano di indurre gli utenti ad accettare l’autorizzazione di notifica per scopi dannosi, ad esempio siti che utilizzano notifiche web per inviare malware o per simulare i messaggi di sistema per ottenere le credenziali di accesso dell’utente”, ha detto McLachlan.

I crawler automatici di Chrome useranno il servizio di blacklist di Google per valutare le notifiche ricevute, contrassegnando automaticamente tutti i siti che li abusano per scopi dannosi e per applicare il blocco delle notifiche tramite attivazione/attivazione/disattivare l’interfaccia utente di autorizzazione delle notifiche più silenziosa.

 

Notifiche silenziose sui siti web abusivi (Google):

 

Periodo di tolleranza di 30 giorni

I proprietari di siti web possono utilizzare il Rapporto notifiche abusive di Search Console per vedere se il web crawler di Google ha rilevato un comportamento di notifica abusivo sui propri siti.

Google avviserà inoltre i proprietari e gli utenti registrati tramite e-mail “almeno 30 giorni di calendario prima dell’inizio dell’applicazione” in modo che possano risolvere i problemi di notifica abusivi dietro il downgrade dello stato e richiedere un’altra revisione.

I proprietari e gli sviluppatori dei siti possono ottenere ulteriori informazioni sul processo di revisione delle notifiche abusive nel Centro assistenza di Search Console.

Google fornisce loro anche una guida dettagliata sulla correzione delle notifiche abusive rilevate automaticamente e sulla richiesta di nuove recensioni del sito web.

“In una prossima versione, Chrome ripristinerà lo stato di autorizzazione di notifica da ‘concesso’ a ‘predefinito’ per quelle notifiche abusive, impedendone ulteriori a meno che l’utente non riabiliti lui stesso le notifiche“, ha aggiunto McLachlan.

 

 

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Attacco ransomware a Luxottica

Luxottica sotto attacco. Torna il ransomware che ha fatto una vittima in Germania.

 

La famosa azienda italiana Luxottica, proprietaria di notissimi brand di occhiali e vestiario come RayBan, Oakley, Ferrari, Bulgari, Chanel e altri, ha subito un cyber attacco che ha obbligato allo stop delle operazioni sia in Italia che in Cina. Parliamo della più grande azienda al mondo di occhiali, con oltre 80-000 dipendenti e che genera profitti per 9.4 miliardi l’anno.

 

I primi effetti dell’attacco sono divenuti visibili Venerdì mattina scorso, quando alcuni utenti hanno iniziato a segnalare malfunzionamenti di siti web collegati come quello di Ray-Ban, di Sunglass Hut di EyeMed e i portali one.luxottica.com e university.luxottica.com.

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Le 10 tecniche più utilizzate dai cyber criminali

Gli esperti di Sophos hanno stilato una classifica delle tecniche più utilizzate e di quelle più particolari che hanno incontrato nel corso degli anni.

Il pishing risulta essere tra le tecniche di attacco più utilizzate ed in continua crescita. Che si tratti di attirare le potenziali vittime su siti che nascondono codice malevolo o di tentativi di ingannarli per rubargli le credenziali di accesso a un servizio, i cyber criminali fanno sempre più affidamento sulla cosidetta “ingegneria sociale”.

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Phishing: scoperta campagna ai danni di Allianz

L’esperto di cyber security JAMESWT ha scoperto una campagna phishing in Italia per rubare le credenziali dei clienti Allianz.

 

Questa volta, nel mirino dei cyber criminali, è finita la famosa Allianz. Attraverso una campagna phishing, gli hacker hanno cercato di rubare le credenziali bancarie dei clienti della nota compagnia assicurativa.L’ha scoperta è stata fatta dal ricercatore di cyber security JAMESWT.

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Vediamo come.

 

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Sicurezza e pianificazione

Le attuali sfide per la continuità aziendale

 

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I pericoli e le insidie dietro l’utilizzo dei software di controllo remoto

 

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Ciao a tutti, mi chiamo Dario, mi definisco un giovane appassionato d’informatica e insieme al mio socio Christian abbiamo dato vita alla PFD.
Faccio una piccola premessa: questo non è un blog personale, non verrà curato solamente da me, magari potresti essere “te” lettore a dettare e/o scrivere il prossimo articolo.

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